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Buon Natale, salvo intese!

La vignetta di Giannelli riportata sul Corriere della sera di ieri 23 dicembre 2019, antivigilia di Natale, raffigura il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che porge gli auguri di “Buon Natale” al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale gli risponde: “Salvo intese”.

Il sottile umorismo di Emilio Giannelli, maestro di satira di grande statura, rappresenta da anni sul quotidiano  citato, puntualmente ogni mattina,  il fatto, l’evento, l’avvenimento  che maggiormente influenza o può influenzare l’opinione pubblica,  e lo fa sempre con molto garbo, senza mai esagerare, punzecchiando in maniera giusta ed equilibrata il personaggio di turno.

E la recentissima approvazione, dopo sei ore di discussione in Consiglio dei Ministri, del Decreto cosiddetto Milleproroghe – anche questo con l’originale formula del “salvo intese” – sicuramente rappresenta per noi italiani un fatto se non proprio serio, almeno tragicomico.

Il Decreto è stato approvato o no?

Si, forse … vediamo!

Certo, certissimo … anzi probabile!

Mi sovviene il tormentone del bravo Peppino De Filippo nel film Totò Peppino e la Malafemmina:“E ho detto tutto”, al quale il grande Totò, una volta per tutte, frappose un bel … “Ma cos’hai detto tu, che non hai detto niente”.

Dal film Totò, Peppino e la Malafemmina

Il Decreto legge (d.l.), ai sensi dell’art.77 della Costituzione, è un Atto con valore di legge adottato dal Governo nei casi straordinari di necessità e urgenza, che viene emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Entra in vigore il giorno stesso o il giorno successivo alla pubblicazione. Il Decreto legge deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti perde efficacia sin dall’inizio. Le Camere, tuttavia, possono regolare con una legge i rapporti giuridici sorti sulla base del decreto legge.

Esso si differenzia sostanzialmente dal Disegno di legge (d.d.l.) che, ai sensi degli artt.71 e 72 della Costituzione, è un Atto d’iniziativa legislativa deliberato dal Governo. Il disegno di legge non ha valore normativo fin quando non diviene legge con la approvazione da parte sia della Camera che del Senato del medesimo testo.

Ragione per cui un Decreto Legge o è formalmente approvato dal Consiglio dei Ministri oppure non lo è. Altrimenti, sempre in tema di barzellette, possiamo rammentare quella del ginecologo che alla paziente che gli chiede se è incinta, le risponde: “Si, ma poco poco”.

Questa la notizia stampa: “Via libera in Consiglio dei ministri al decreto sulle intercettazioni, mentre il Milleproproghe passa [NdA: passa o non passa?] con la formula “salvo intese”. A Palazzo Chigi, si è concluso dopo 6 ore il vertice iniziato poco prima delle 11.30. All’esame il decreto Milleproroghe, quasi una “seconda manovra” costituita in un primo momento da 37 articoli con un centinaio di slittamenti, ma che potrebbe lievitare ancora … il testo su cui è stata condotta la discussione ha però subito modifiche rispetto alla bozza originaria arrivata sul tavolo di lavoro. E il via libera “salvo intese” lascia aperta la possibilità di ulteriori cambiamenti …”.

Salvo Intese, unitamente a tutte le parole della neopolitica, contribuisce a dare una certa notorietà a un’espressione di puro stampo burocratico, che nulla ha a che vedere con il formalismo degli atti e dei procedimenti amministrativi del Potere Esecutivo dello Stato.

Salvo intese fa il paio con la formula usata per indicare l’unico punto all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri n. 57, del 30 aprile 2019: “Il Consiglio dei Ministri è convocato in data odierna alle ore 21,00 a Palazzo Chigi, per l’esame del seguente ordine del giorno: Varie ed eventuali”.

I punti all’O.d.g. devono essere ben esplicitati a pena di nullità, mentre “varie ed eventuali” possono riguardare esclusivamente questioni secondarie e di non rilevante importanza.

Salvo intese e varie ed eventuali sono due espressioni che, soprattutto quando sono riferite ad atti ufficiali del Governo, hanno molte caratteristiche in comune. Innanzitutto, sono caratterizzate da un alto tasso di vaghezza; scrivere varie ed eventuali nell’ordine del giorno del Governo è in contrasto con il bisogno e il diritto di trasparenza che i cittadini hanno per quel che concernono l’attività delle Istituzioni. Nel momento in cui la Presidenza del Consiglio dei ministri inserisce in rete l’ordine del giorno delle riunioni del Consiglio, dovrebbe rendere edotti i cittadini non solo del fatto che il Consiglio si riunisce, ma anche degli argomenti che discute. Questo obiettivo non è soddisfatto dalla locuzione varie ed eventuali. Ugualmente, se il Consiglio dei ministri approva un provvedimento, ci si aspetterebbe che l’oggetto dell’atto fosse stato approfondito in tutti i suoi particolari, che il testo discusso dai ministri fosse quello definitivo, che i cittadini potessero conoscerne subito tutti i contenuti. Invece non è così.

Salvo intese.

Ma qualcuno si è presa la briga di spulciare almeno il Dizionario dei sinonimi e dei contrari?

Intesa è sinonimo di accordo: quindi di cosa stiamo parlando?

Sarebbe come dire che il Consiglio dei Ministri ha approvato (ha quindi trovato l’accordo), salvo intese (e cioè salvo accordo)!

Sinonimi di Accordo:

Concordia, consenso, consonanza, intesa, sintonia, comprensione, affiatamento, collaborazione, corrispondenza, assonanza, compromesso, armonizzazione, conformità, complicità, favoreggiamento, coesione, patto, concordato, alleanza, coalizione, armonia, armonizzazione, concordanza.

Contrari:

Discordia, disaccordo, dissenso, contrasto.

E, dunque, resta il fatto che queste parole della neopolica mettono in luce palesemente delle procedure che non brillano per trasparenza e che richiamano certamente le vaghezze del politichese della cosiddetta Prima Repubblica, ove le convergenze parallele regnavano sovrane.

Domani è Natale.

Auguriamoci che la Notte Santa illumini la mente e i cuori dei governanti di tutto il mondo, orientando le loro scelte verso processi di fratellanza, amore, pace e solidarietà di cui i popoli hanno estremo bisogno, unitamente alla saggezza della buona amministrazione della cosa pubblica e della tutela dell’ambiente, del territorio, e del Pianeta.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo e tutti.

Foto di repertorio da Internet


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