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“QOM-‘ED-JAH” – La Divina Commedia, l’ultima opera pittorica del Maestro Giuseppe Bosich (Tempio Pausania 15 maggio 1945 – Nuoro 18 luglio 2020)

Lo scorso giovedi 25 marzo 2021  si è celebrato in tutta Italia il “Dantedì”, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, a 700 anni dalla sua morte, della quale ho voluto anch’io dare evidenza in questo mio Sito/Blog www.paginedipoggio.com con un articolo dal titolo “Dantedì, la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri”, pubblicato lo stesso giorno alla pagina http://www.paginedipoggio.com/?p=5106

In tale articolo ho inteso approfondire in maniera specifica la Lettera apostolica “Candor lucis aeternae” di Papa Francesco, pubblicata nella medesima data, dedicata a Dante, profeta di speranza e poeta della misericordia, e all’attualità, la perennità e la profondità di fede della “Divina Commedia”, l’opera più importante e significativa del Sommo Poeta.

Tanti sono stati nella storia gli scrittori, i poeti e i pittori che hanno – ciascuno con il proprio stile, la propria anima e la propria intuizione –  raccontato, commentato, interpretato, dipinto, affrescato, illustrato la figura di Dante e le sue opere, la Divina Commedia in particolar modo.

Nei secoli gli artisti hanno dato spunto ad una produzione esemplare di dipinti e sculture che vede Dante protagonista: Andrea del Castagno, Sandro Botticelli, Domenico da Michielino, Raffaello Sanzio, Dante Gabriel Rossetti e molti altri.

Ma io desidero qui soffermarmi  sull’opera pittorica originale e poco convenzionale del Maestro Giuseppe Bosich per due ordini di motivi: il primo, perché si tratta di un’opera dei nostri tempi, quindi attuale, che dimostra ancora oggi, dopo ben 700 anni di storia, quanto vivo sia ancora l’interesse per Dante e la sua Divina Commedia; il secondo, perché il Maestro Giuseppe Bosich – che ho avuto il piacere di conoscere personalmente e di frequentare per un seppur breve periodo della mia vita – è venuto recentemente a mancare e, quindi, questo modesto scritto vuole rappresentare un omaggio innanzitutto all’artista  che non c’è più, ma anche ad un caro amico di un tempo che ho avuto la gioia di apprezzare sia sotto il profilo umano che sotto l’aspetto artistico e culturale.

Ci siamo rivisti dopo molti anni, in occasione dell’esposizione delle sue opere a Salerno nel corso degli eventi della “Notte Bianca week-end Salerno 2019” del 26, 27 e 28 luglio 2019.

Alle ore 18 di venerdi 26 luglio 2019 l’inaugurazione, presso il Salone  della stupenda Villa Carrara, della mostra di pittura di Giuseppe Bosich “QOM-‘ED-JAH” – La Divina Commedia in tre atti con la curatela di Laura Bruno, 36 dipinti raffiguranti canti scelti de la Divina Commedia. E alle ore 21,00 un Recital del Tenore Francesco Malapena accompagnato dal Maestro Bruno Vitale, tenuto all’aperto nei giardini della Villa Carrara.

In particolare, l’esposizione dedicata al Maestro Giuseppe Bosich si è sviluppata lungo l’intero arco delle tre giornate della “Notte Bianca week-end Salerno 2019”, con il seguente programma: i dodici dipinti raffiguranti canti della Divina Commedia dedicati all’Inferno in mostra il 26 luglio, i dodici del Purgatorio il 27 luglio e i dodici del Paradiso il 28 luglio. E il pubblico ha potuto ammirare anche  l’intera cartella dell’Opera (36 illustrazioni lito-offset).

“La visionaria rappresentazione dantesca di Giuseppe Bosich si materializza nelle 36 Tavole con una travolgente energia ispiratrice. Bosich, come Virgilio, ci accompagna: noi come Dante ci facciamo guidare nel simbolismo di un mondo di segni e di figure dai colori vivaci e dalle forme umanizzate ed interagenti. La Commedia, tradotta nella grafica d’autore, diviene magma incandescente partorito da mente raffinata con spunti esoterici e filtrato da mano felice con folgorante illuminazione. Ne risulta un viaggio dell’arte iniziatico e rituale, le cui radici affondano nel cuore e nella stria dell’umanità” (Prof.ssa Laura Bruno  Direttore artistico della mostra)

L’utilizzo di un sito particolarmente attrattivo come Villa Carrara ha elevato il livello culturale della manifestazione offrendo lo scenario perfetto per la mostra del Maestro Bosich e per il concerto del tenore Malapena.

Anch’io e mia moglie non abbiamo voluto perdere questo importante appuntamento culturale ed abbiamo quindi partecipato alla serata di inaugurazione della mostra di venerdi 26 luglio, recandoci appositamente a Salerno per incontrare il Maestro Giuseppe Bosich.

E ne è valsa veramente la pena!

Dell’evento ho scritto un articolo dal titolo “Il Maestro Giuseppe Bosich alla “Notte Bianca week-end Salerno 2019” con una mostra di pittura davvero speciale”, pubblicato su questo mio Sito/Blog www.paginedipoggio.com alla pagina http://www.paginedipoggio.com/?p=4917, del quale riporto alcune mie impressioni del momento:

“L’esplosione dei colori, la creatività artistica e la profondità di pensiero dell’autore, che le opere presentate dal Bosich rivelano, destano nel visitatore comune percezioni di meraviglia, stupore, incanto e forse anche di sorpresa, in relazione soprattutto all’originalità (audacia, stravaganza) delle rappresentazioni proposte, rispetto agli stereotipi che la storia della pittura ci ha tramandato in materia di Divina Commedia. Sensazioni che nel visitatore più attento si trasformano invece  in emozioni forti che attanagliano ed entusiasmano fino all’esaltazione.

Questo, se vogliamo, è il vero Bosich!”

Può non piacere, perché i suoi dipinti sono diversi, a volte irriverenti, strani e così via cantando.

Ma la verità è che Bosich non lascia mai nulla al caso, tutto è previsto, preordinato, studiato, calcolato e messo in luce, sì a volte in maniera stravagante, però con sagacia, acume e intuizione folgorante.

La pittura è un po’ come la poesia, quella  che suscita emozioni e cattura la sensibilità di chi la legge..

Ma, in verità, l’occasione dalla mostra mi ha offerto l’opportunità di incontrare e rivedere un vecchio amico della mia gioventù dopo tanti anni.

Con l’amico Giuseppe Bosich abbiamo avuto una comune militanza, come servitori della Patria, negli anni sessanta del secolo scorso, e poi ognuno di noi ha seguito la propria strada, i propri desideri, i propri sogni. Ci eravamo persi di vista, ma la fama del Maestro Bosich, pittore, incisore e scultore di fama internazionale, prima o poi doveva giungere anche alla mia attenzione, così come è accaduto una decina di anni orsono. Ci siamo sentiti telefonicamente e  abbiamo rievocato i nostri comuni ricordi dell’epoca, promettendoci di rivederci quanto prima.

E lo scorso venerdi 26 luglio, alla Villa Carrara di Salerno,  ci siamo finalmente riabbracciati, sicuramente un po’ invecchiati (ne contiamo 74 ciascuno, di anni!) ma ancora giovani nello spirito e soprattutto ancora combattivi nel perseguire i nostri rispettivi desideri e i nostri sogni giovanili mai sopiti”.

Concludevo il mio articolo così: “Una bella serata estiva ha fatto da cornice all’evento e la mostra del Bosich è risultata particolarmente impreziosita dai qualificati interventi dei relatori intervenuti alla presentazione, coordinata dalla Prof.ssa Laura Bruno, e dalla sublime declamazione di versi del sommo Poeta Dante Alighieri tratti dalla Divina Commedia.

Al caro amico Giuseppe e alla sua compagna Genny un abbraccio e un arrivederci a presto”.

Qualche giorno dopo l’incontro, e precisamente il giorno 30 luglio 2019, ho inviato all’amico Giuseppe Bosich -via Whatsapp- il mio articolo scritto e pubblicato per l’occasione, al quale mi ha risposto così:

“Carissimo Lorenzo, è stato bello rincontrarci dopo tanto tempo vivificando nell’attimo presente tanti ricordi che ci hanno proiettato in un passato colmo di giovinezza e spensieratezza. Ci siamo trovati, un po’ attempati, con le nostre rispettive compagne di viaggio a rievocare quei momenti mitici che mi hanno emozionato e commosso. Grazie di cuore per tutto; per aver affrontato  un lungo viaggio per concretizzare questo incontro, per i tuoi libri in dono, e per questa magnifica recensione sull’evento. Mi riprometto di leggere quanto prima i tuoi volumi e di comunicarti magari in un breve commento scritto, cosa mi avranno suscitato. Ancora GRAZIE, un forte abbraccio e tanti cari saluti anche a tua moglie pure da parte di Genny, con amicizia Giuseppe”.

Questo avveniva meno di due anni orsono; ma circa un anno dopo il nostro incontro e precisamente sabato 18 luglio 2020 il Maestro Giuseppe Bosich ci lasciava.

Dal giornale L’Unione Sarda di Sabato 18 Luglio 2020:“Lutto a Ghilarza: addio all’artista Giuseppe Bosich. Il pittore è morto a Nuoro dopo una lunga malattia.

E’ morto questa mattina a Nuoro, dopo una lunga malattia, Giuseppe Bosich, artista poliedrico.

Le sue opere sono state esposte in tanti Paesi del mondo. Surreali, visionarie, fantastiche, simboliche ma anche esoteriche, frutto di un approfondito studio. Tantissime le sue esposizioni, l’ultima nel 2019 a Salerno. Le condizioni dell’artista si sono aggravate negli ultimi giorni e in tanti oggi per l’intera giornata si sono recati in camera mortuaria a Nuoro per dargli l’ultimo saluto.

Bosich era a nato a Tempio Pausania il 15 maggio del 1945. Autodidatta ha studiato presso l’Istituito d’arte di Oristano seguendo l’indirizzo di ceramica. Dal 1965 al 1967 frequenta a Fermignano (Ancona) lo studio dell’incisore Piacesi, dell’Accademia Urbinate, a Bologna lo studio dell’incisore Leoni (allievo di Giorgio Morandi), apprendendo le tecniche d’incisione e stampa calcografica.

A Milano ha frequentato il pittore Dalla Vigna, approfondendo le tecniche pittoriche; tramite lui conosce e frequenta R. Modesti, poeta e gallerista, P. Waldberg, teorico del surrealismo, M. Henry, artista e storico del surrealismo, I. Kodra, pittore cubista e G. Spadaccini, editore di grafica internazionale. Diversi i campi di ricerca: grafica, pittura, scultura. Bosich prediligeva però l’acquaforte come tecnica di incisione e di stampa. A Ghilarza ha vissuto per tanti anni ed ancora oggi aveva il suo laboratorio artistico.

L’ex sindaco di Ghilarza, Tommaso Sanna, era un suo grande amico. E ricorda: “Ci conoscevamo da oltre 50 anni. Lui e Lello Fadda, scomparso nel 2004, sono state delle persone importantissime per il Mese della Cultura. Grazie a loro a Ghilarza sono arrivate persone di grande spessore, penso ad esempio a Pinuccio Sciola. Bosich era una persona di grandissima cultura, un artista rinomato”.

Il cognato Roberto Floris spiega: “Eravamo amici son da bambini, abbiamo frequentato le scuole insieme e abbiamo dipinto anche il primo quadro insieme. Bosich era una persona incredibile: un creativo impressionante, una persona geniale, di una profonda umanità. Ha lasciato tutti stupefatti per la sua bravura ed umanità. Aveva una grande intelligenza, un’anima e una spiritualità che va al di sopra di quella della medie delle persone. La sua originalità era unica nel panorama dell’arte nazionale ed internazionale.

(di Alessia Orbana)”

Per approfondimenti, vedere anche “Bosich … quell’uom di multiforme ingegno …!”, altro mio articolo scritto e pubblicato l’11 giugno 2010   su questo Sito/Blog www.paginedipoggio.com, alla pagina http://www.paginedipoggio.com/?p=3076, del quale riporto un breve stralcio: “Giuseppe Bosich muoveva allora i suoi primi passi nel campo della pittura ed ogni occasione era buona per disegnare e dipingere, mettendo in luce da subito le sue qualità artistiche.

Lo ricordo come un giovanotto estroso, bizzarro, fantasioso, creativo, geniale, stravagante, originale, particolare, singolare.

Certamente non posso dire che fosse o si sentisse un conformista”.

Addio Giuseppe, caro amico di un tempo … Sit tibi terra levis (che la terra ti sia lieve) sono certo che lassù stai continuando a dipingere e a perfezionare le trentasei tavole della Divina Commedia, soprattutto le ultime dodici che hai dipinto… quelle del Paradiso!


Giuseppe Bosich (da sinistra) e Lorenzo Bove (da destra), Salerno 26 luglio 2019
Roma, Pincio, 16 maggio 1965
G.Bosich (secondo da destra)
L.Bove (terzo da destra)

Salerno, 26 luglio 2019

Mostra pittura Giuseppe Bosich

Salerno, 26 luglio 2019

Mostra pittura Giuseppe Bosich (primo da destra)
Giuseppe Bosich, Qom-‘Ed-Jah
la Divina Commedia di Dante Alighieri
Giuseppe Bosich, dedica a Lorenzo Bove




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