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27
Mag

Le Mont-Saint-Michel, la “Merveille”

Questo luogo meraviglioso che sorge tra la Normandia e la Bretagna è meta di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Il “Mont-Saint-Michel” dista 400 Km circa dalla capitale, Parigi, e figura tra i luoghi maggiormente visitati della Francia: una semplice visita o un week-end rappresentano un’esperienza indimenticabile. Esperienza che io e mia moglie abbiamo voluto provare a fare personalmente nei giorni scorsi, traendone vivo entusiasmo e grande soddisfazione, al netto di qualche inevitabile disagio che il viaggio e la visita nel complesso comportano.

Il Mont-Saint-Michel è soprannominato ”La Merveille” (La Meraviglia): la Meraviglia dell’Occidente; un misto di fortezza e spiritualità, costruita incredibilmente nel bel mezzo di un’immensa baia, famosa per le sue maree, le più alte d’Europa; un’enorme massa rocciosa che sostiene un borgo antico e la sua imponente abbazia.

Mont-Saint-Michel è forse l’emblema della Francia del nord, con il suo profilo inconfondibile che si staglia sulla candida distesa di sabbia provocata dalla marea. A tal proposito, lo scrittore Victor Hugo diceva: “Il Mont-Saint-Michel è per la Francia ciò che la Grande Piramide è per l’Egitto”.

Questa meraviglia architettonica, costruita secondo la leggenda nel punto in cui l’arcangelo Michele apparve al vescovo di Avranches, è Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1979 ed ogni anno viene visitata da oltre 3 milioni di persone (è il terzo sito turistico più visitato in Francia dopo la Tour Eiffel e la Reggia di Versailles).

Oltre alla bellezza del complesso monastico e della città medievale in miniatura che si snoda intorno all’abbazia, gran parte del fascino di questo luogo senza tempo è dato dalla particolare posizione in cui esso si colloca. Immerso nella natura incontaminata, Mont-Saint-Michel gode del poderoso e spettacolare fascino delle maree che si muovono a seconda dell’attrazione gravitazionale esercitata dalla luna: periodicamente (durante gli equinozi di primavera e autunno)  le acque del mare circondano e inondano il sito facendolo diventare un’isola, ovvero si ritraggono anche per 15 metri lasciando un paesaggio lunare di una suggestione infinita che si accende con i colori del tramonto.

Mont-Saint-Michel è un luogo cristallizzato, immobile, immutato da millenni, quasi sospeso tra terra, mare e cielo. E, attraversata la prima cerchia delle possenti mura sul fianco sud della roccia, ai piedi dellimponente abbazia, si snoda il piccolo borgo: un tripudio di antiche case normanne, viottoli, scalini e tanti locali per ospitare i turisti, hotel, ristoranti, negozi, ecc.

E c’è dunque molto da “scarpinare” … salite e scale, tante scale!

Fino a qualche anno fa, il collegamento di Mont-Saint-Michel alla terraferma era assicurato da una strada lunga 2 km (si trattava di un terrapieno rialzato), oggigiorno sostituita da un ponte (tipo passerella) che consente alle maree di poter agevolmente defluire al di sotto di esso. Infatti, a causa dell’accumulo esponenziale di sabbia (dovuto alla presenza del suddetto terrapieno), la particolare e davvero unica conformazione di questo isolotto rischiava di scomparire, con una conseguente riduzione del fenomeno delle maree. E’ stato così deciso di intervenire con una faraonica opera infrastrutturale per salvare la baia, attraverso la costruzione di una nuova diga sul fiume Coüenson e la sostituzione della strada con un ponte pedonale, oltre alla realizzazione di un moderno Centro visitatori con parcheggio a circa 2,5 km dall’isola. La diga di Coüenson, inaugurata nel 2009, regolando la portata dell’acqua ridona al fiume la forza di portare i detriti al largo, lontano dal Mont Saint-Michel, oltre a garantire un’importante funzione idraulica, fondendosi  armoniosamente nel percorso di avvicinamento al sito di Mont-Saint-Michel e facendosi essa stessa opera d’arte e punto riferimento per l’accoglienza dei visitatori.

I collegamenti dall’area di parcheggio, attigua al funzionale Centro visitatori, pensato per orientare il turista e rendere più agevole la visita del Mont-Saint-Michel, ma anche della baia e delle Regioni della Normandia e della Bretagna, vengono assicurati da comode navette su gomma “Le Passeur” che portano fino al capolinea, a 350 metri circa dal Mont-Saint-Michel (10 minuti circa di percorrenza, a seconda dell’affluenza dei visitatori). Ma è anche possibile fare a piedi l’intero percorso di avvicinamento (attraverso la passerella). In molti si azzardano addirittura ad affrontare il percorso a piedi nudi o muniti di stivali via mare nei periodi di bassa marea.

Le Mont Saint-Michel, un capolavoro di architettura.

Vera e propria prodezza della tecnica, audace capolavoro, ambizione spirituale, questa abbazia benedettina dedicata a San Michele Arcangelo sfida la roccia e la gravità e presenta un’incredibile varietà di architetture religiose, dall’epoca carolingia fino alle forme più eleganti dell’arte gotica fiammeggiante (l’ultima fase del gotico è detta flanboyant ovvero fiammeggiante; un esempio di gotico fiammeggiante è la facciata pentagonale di Saint-Maclou a Rouen, capitale della Normandia, in cui il volume pieno si dissolve in una polifonia di ornati e pinnacoli). Ricco esempio della vita monastica, la vista si snoda su più livelli mostrando gli spazi dedicati alla vita quotidiana (refettorio, chiostro, scrittorio, ecc.), religiosa (chiesa abbaziale, cappelle, cripte), e all’accoglienza dei pellegrini (sala dell’elemosiniere, sala degli ospiti, ecc.).

Milletrecento anni di storia.

Dalla visione di Sant’Auberto, vescovo di Avranches, al quale San Michele apparve per tre volte nel 708, alla visita dei re di Francia da Filippo Augusto a Francesco I, l’abbazia di Mont-Saint-Michel è stata anche chiamata “la Bastiglia dei mari” e totalmente trasformata in prigione dal 1793 al 1863. Considerata da Napoleone III come un monumento storico di fondamentale importanza, è stata al centro di un attento piano di restauro e continua a incantare con una programmazione di eventi culturali destinati a ogni tipologia di pubblico.

Vero fiore all’occhiello del Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Primo monumento di Francia ad essere iscritto, nel 1979, nel patrimonio mondiale dell’umanità, il Mont-Saint-Michel e la sua baia testimoniano, con le loro straordinarie ricchezze naturali e architettoniche, tutti gli eccezionali valori universali difesi dall’Unesco. Nel 1998, ha ottenuto una seconda classificazione come tappa del Cammino di Santiago di Compostela in Francia, affermandosi quale luogo di grande spiritualità. Qui, da tutto il mondo, convergono pellegrini e turisti che restano estasiati di fronte alla meraviglia del panorama, visibile esclusivamente dalla terrazza ovest dell’abbazia.

Forme e colori che cambiano con le stagioni.

Il picco roccioso sorto dalla spiaggia di ciottoli, le pietre per le costruzioni importate dalle isole Chausey (un arcipelago formato da piccole isole e scogli al largo della costa della Normandia, nel canale de la Manica) e le case a graticcio si mescolano nelle architetture del villaggio e della sua cinta muraria, come nel complesso di edifici monastici di questa “Meraviglia dell’occidente”, la cui edificazione risale principalmente al XIII secolo. La vita qui è scandita dal respiro delle potenti maree dell’Oceano Atlantico, lungo la costa francese al confine tra la Normandia e la Bretagna. Ogni giorno la luce imprime il proprio marchio con colori cangianti le cui variazioni, stagione dopo stagione,  illuminano le inconfondibili forme del Mont-Saint-Michel.

Un viaggio nella storia sotto le ali dell’Arcangelo.

E’ un po’ come rivivere l’avventura dei pellegrini del Medioevo ammirando dall’alto, dopo la salita verso l’abbazia, una delle baie più belle del mondo, il villaggio e le fortificazioni giunte fino a noi attraverso i secoli. La roccia, il complesso abbaziale, le cappelle, le cripte, il chiostro e le sale gotiche rappresentano un indimenticabile viaggio nella storia.

L’abbazia di Mont-Saint-Michel e le sue leggende.

La visita-pellegrinaggio all’abbazia di Mont-Saint-Michel dovrebbe rappresentare, secondo la tradizione, l’ultima tappa del “cammino” (ovvero la prima se il percorso viene intrapreso nel senso inverso) che prende il suo avvio a migliaia di chilometri di distanza, in Italia, e per la precisione, in Puglia, da Monte Sant’Angelo, un’altura nel Gargano su cui sorge il Santuario di San Michele Arcangelo – il più antico luogo di culto micaelico dell’occidente  –  con una tappa intermedia in Piemonte, in Val di Susa, dove si erge lo spettacolare complesso denominato “Sacra di San Michele”, gemello italiano della più famosa abbazia normanna di Mont Saint-Michel. Questi tre siti si trovano sulla stessa linea retta, a distanza di 1.000 Km l’uno dall’alto, che proseguendo porta infine a Gerusalemme.

La leggenda narra che ad unire in un’unica traiettoria le Basiliche di Mont-Saint-Michel in Normandia, la Sacra di San Michele in Piemonte e Monte Sant’Angelo in Puglia (verso la Terra Santa), sarebbe stata proprio la spada che San Michele usò durante la lotta contro il diavolo. Una fenditura invisibile, ma presente, localizzata tuttora sulla superficie terrestre.

Nel corso del Medioevo, migliaia di pellegrini, per assicurarsi una buona morte (l’Arcangelo era presentato anche come l’accompagnatore delle anime nell’eterno), percorrevano la via tracciata dall’Arcangelo e chiamata dai fedeli “Via Michelita”, detta pure “Via Angelica”.

Si narra che nel 708 l’Arcangelo Michele sia apparso al vescovo Auberto di Avranches, chiedendogli di erigere una chiesa sulla cima montuosa di una penisola costiera che emergeva dalle acque della Manica, un tempo collegata al continente da una lingua di terra boscosa. Il vescovo ignorò per ben due volte la preghiera del Santo, che risentito gli bruciò il cranio con un tocco del suo dito, provocandogli un foro rotondo, ma senza conseguenze per la sua salute (il cranio è tuttora conservato nella cattedrale di Avranches). Dopo l’accaduto, il vescovo obbedì e dando una forma tondeggiante all’iniziale progetto, volle farlo somigliare ai sotterranei della chiesa del Gargano in Puglia.

Ebbene, per noi, originari di Poggio Imperiale in provincia di Foggia, distante solo poche decine di chilometri da Monte Sant’Angelo, la visita alla Grotta dell’apparizione dell’Arcangelo Michele rappresenta ogni anno, nel corso delle vacanze estive, una tappa inderogabile. Risiedendo, poi, da tanti anni in Lombardia, non abbiamo esitato ad avventurarci lo scorso anno – il 29 settembre proprio in concomitanza della festa di San Michele Arcangelo – fino all’imbocco della Val di Susa, in Piemonte, per inerpicarci tra i sentieri e visitare la monumentale abbazia della Sacra di San Michele. E, dunque, Mont-Saint-Michel, in Normandia, era ormai divenuta una meta (quasi) obbligata per concludere  questo avvincente ed emozionante itinerario.

Missione compiuta!

Foto di Lorenzo Bove

Per maggiori approfondimenti:

Lorenzo Bove: “L’Abbazia Sacra di San Michele della Chiusa”, 24 ottobre 2016, www.paginedipoggio.com

Lorenzo Bove: “A Ripalta (di Lesina) un piccolo gioiello gotico, tutto da scoprire”, 7 settembre 2012, www.paginedipoggio.com

 

 

 

 

 

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