20
Ott

“Editto di Costantino: attualità e suggestioni per il nostro oggi”

Ricorre quest’anno il 1700° anniversario dell’Editto di Costantino, detto anche “Editto di Milano”.

Secondo l’interpretazione tradizionale, Costantino e Licinio firmarono nel febbraio del 313 a Milano, capitale della parte occidentale dell’impero romano, un Editto per concedere a tutti i cittadini, e quindi anche ai cristiani, la libertà di onorare le proprie divinità.

Per l’occasione, il Decanato di Sesto San Giovanni ha organizzato una serata di approfondimento, sul tema “Editto di Costantino: attualità e suggestioni per il nostro oggi”, che si terrà presso il cinema teatro “Manzoni”, in piazza Petazzi 18, alle ore 21,00 del prossimo martedi 29 ottobre.

Interverranno: Paolo Branca, docente Università Cattolica e componente Commissione Diocesana per dialogo interreligioso; Giacomo Costa, direttore di Aggiornamenti Sociali; Savino Pezzotta, già segretario generale Cisl, presidente de “La Rosa per l’Italia”, portavoce del Family Day del 2007.

Coordinerà l’incontro il giornalista Giorgio Bernardelli.

L’iniziativa culturale si colloca a conclusione dell’Anno della Fede ed offre l’opportunità di riflettere e riscoprire i valori che provengono dalla storia e che sono ancora di attualità nel nostro vivere di oggi.

L’Editto di Milano (noto anche come Editto di Costantino, Editto di tolleranza o Rescritto di tolleranza) venne sottoscritto dai due Augusti dell’impero romano, Costantino per l’Occidente e Licinio per l’Oriente, in vista di una politica religiosa comune alle due parti dell’impero, ed il patto fu stretto in Occidente in quanto il senior Augustus era Costantino. Le conseguenze dell’Editto per la vita religiosa nell’impero romano furono tali, da farne una data fondamentale nella storia dell’Occidente e per l’intera cristianità.

Nella foto riportata sopra, si possono osservare alcuni resti dei palazzi imperiali  che si trovano in via Brisa a Milano, che – nel IV secolo – fu capitale della parte occidentale dell’Impero Romano [Foto di Lorenzo Fratti, 2007, http://it.wikipedia.org/wiki/File:ImperialpalaceMilan.jpg]. Si scorgono le basi di un’edicola che probabilmente era dotata di colonne, con attorno un corridoio e diversi locali.

In uno di questi palazzi potrebbe essersi concretizzato l’accordo tra Costantino e Licinio.

Ma, molto più verosimilmente, ciò è avvenuto poco più in là, in una località ove ora sorge San Giorgio al Palazzo, una Chiesa cattolica del  centro storico di Milano, situata in Piazza San Giorgio al Palazzo, lungo l’asse della via Torino.

800px-IMG_6735_-_Milano_-_S__Giorgio_al_Palazzo_-_Lapide_1978_x_Editto_di_Milano_-313-__-_Foto_Giovanni_Dall'Orto_-_8-Mar-2007

Proprio all’interno di San Giorgio al Palazzo vi è una lapide del 1978 che ricorda la stesura dell’ Editto di Milano, nel 313 d.C., avvenuta nel palazzo imperiale sulle cui rovine sorge questa Chiesa, e dal quale prende il nome [Foto di Giovanni Dall’Orto, 2007, http://it.wikipedia.org/wiki/File:IMG_6735].

La Chiesa è attualmente sede della rappresentanza milanese dei cavalieri del  Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.

A Milano, una imponente statua dell’imperatore Costantino è collocata sul sagrato della Chiesa di San Lorenzo, nelle adiacenze delle colonne, dette propriamente di San Lorenzo [Foto di Lorenzo Fratti, 2007, http://it.wikipedia.org/wiki/File:Costantinomilano.jpg[].

Statua Costantino

Le colonne di San Lorenzo sono un’antica costruzione di epoca romana di Milano; situate di fronte alla Basilica omonima in prossimità della porta Ticinese medievale, e rappresentano uno dei rari reperti superstiti della Milano imperiale. Si tratta di sedici colonne in marmo con capitelli corinzi che sostengono la trabeazione [Negli ordini architettonici classici, struttura che posa su colonne, composta dell’architrave, del fregio e della cornice] che fu di un edificio romano risalente al III secolo, probabilmente delle grandi  terme volute dall’imperatore Massimiano. Le colonne vennero trasportate nell’attuale locazione nel IV secolo a completare la nascente Basilica di San Lorenzo. Appoggiati alla basilica vi sono altri corpi, tra cui notevole è la cappella di sant’Aquilino con mosaici di età romana.

Le colonne rivestono un significato affettivo per alcuni milanesi in quanto testimonianza visibile dell’antica Mediolanum, che ha resistito alla furia distruttiva dei Goti, del Barbarossa, dei bombardamenti dell’ultima guerra mondiale e anche alla furia ricostruttrice dei suoi cittadini.

Fino al 1935 lo spazio tra la Chiesa e le colonne era interamente occupato da vecchi edifici popolari, a ridosso della facciata stessa della Basilica, che di fatto era interamente circondato da vecchie case.

Nonostante i progetti per salvare questo angolo cittadino estremamente pittoresco, il piano di rinnovazione decise di aprire la piazza demolendo le strutture fatiscenti, liberando la Chiesa frontalmente.

Il bombardamento della città nel 1944 e nel 1945 rese inagibili anche molte case sul retro, e nel dopoguerra si decise di lasciare libera l’area allestendo un parco, che prese il nome di  Parco delle Basiliche grazie alla presenza di San Lorenzo da un lato, e della Basilica di Sant’Eustorgio dall’altro.

Nell’attuale parco vi era una depressione con dell’acqua, e forse vi era anche un porto. L’area era chiamata “via della Vetra” forse dal nome dei conciatori di pelli (“vetraschi”), forse da “Vectra”, canale trasportatore delle acque a Sud di Milano, alimentate da Nord attraverso i fiumi Seveso e Nirone. In ogni caso si trattava di acque maleodoranti. Il luogo divenne poi un’area dove si tenevano supplizi, impiccagioni ed esecuzioni capitali.

A ricordarlo un monumento settecentesco in sostituzione della croce precedente. Ora si chiama “piazza Vetra”.

 


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