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Lug

La Madonna del Carmine protettrice dei muratori

lI giorno  16 di  luglio di ogni anno a Poggio Imperiale si celebra la festa in onore della Madonna del Monte Carmelo – detta “del Carmine”, equivalente dello spagnolo “Carmen” – organizzata dai muratori locali, che considerano la Vergine loro Protettrice. I festeggiamenti hanno inizio  con una messa solenne celebrata nella Chiesa Matrice di San Placido Martire, alla quale segue  la processione  per le vie del paese e si concludono con uno spettacolo pirotecnico al termine della serata.

Anche noi – presenti a Poggio Imperiale – lo scorso martedi 16 luglio abbiamo assistito alla festa con vivo interesse.

Dopo la Santa Messa delle 18:30 officiata dal parroco Don Luca, unitamente ai numerosi fedeli presenti abbiamo partecipato alla processione al seguito del simulacro della Madonna,  portato a spalla da un gruppo di giovani volenterosi muratori poggioimperialesi, fra preghiere, canti sacri e l’accompagnamento musicale della Banda Musicale di San Paolo Civitate.

All’inizio, nel corso e alla fine della processione,  i tradizionali fuochi d’artificio (le cosiddette “batterie”) hanno reso ancora più incandescente il tradizionale evento.

Poi lo ”struscio” sul “viale” ed un complesso musicale,  in piazza, che ha allietato il resto della serata.

Subito dopo la mezzanotte, tutti al “campo sportivo” per il coinvolgente spettacolo pirotecnico.

Una tradizione – questa della festa “del Carmine” – che rivive ogni anno il 16 di luglio,  grazie all’iniziativa dei muratori di Poggio Imperiale, e più precisamente dei pochi giovani che seguono ancora oggi questo tipo di attività, che in passato rappresentava una vera eccellenza, sia in paese che fuori dai suoi confini,  in Italia ed anche all’estero;  “Mastri Fabbricatori” poggioimperialesi di cui ancora oggi sopravvive il ricordo.

Il legame della Madonna “del Carmine”con i muratori

Da dove discende il legame della Madonna “del Carmine” con i muratori in provincia di Foggia?

Pare che, a Foggia, il culto della Madonna ”del Carmine” sia legato alla costituzione della sua Congregazione, risalente al l’anno 1646, allorchè alcuni “Mastri Fabbricatori” edificarono la Cappella della Congregazione Carmelitana.

La costruzione della Cappella  fu dettata dal pericolo dell’epidemia di colera che imperversava in tutta l’Italia meridionale.

La Cappella fu edificata sul territorio della Parrocchia di Sant’Angelo e si narra che ogni muratore contribuì alla sua edificazione offrendo i propri mezzi, che talvolta consistevano in mere giornate lavorative offerte per pura devozione.

Santa Maria del Carmelo e lo “scapolare”

Più in generale, Santa Maria del Carmelo fa riferimento al Monte Carmelo, in Galilea, dove ebbe origine un ordine monastico dedito alla meditazione e alla preghiera, il quale, in seguito alle persecuzioni, migrò sulle sponde del Mediterraneo. Una ulteriore diffusione dell’Ordine si ebbe sotto il priorato di San Simone Stock il quale riformò la regola facendo diventare l’ordine mendicante. Il 16 luglio 1251 Simone Stock ebbe in visione la Vergine che gli affidò lo “scapolare carmelitano”: chiunque l’avesse indossato sarebbe stato libero dalle tribolazioni del Purgatorio il sabato successivo alla sua morte.

E, quindi, ogni “confratello” custodiva gelosamente ed ostentava in processione il proprio “scapolare”.

Ho avuto il piacere, qualche anno fa, di recarmi con mia moglie sul Monte del Carmelo, in occasione di un nostro viaggio in Terra Santa.

Il Monte Carmelo è una catena montuosa lunga 39 km e larga circa 8 km, che si trova nell’Alta Galilea, una regione dello Stato di Israele. La catena si sviluppa in direzione nordovest-sudest da Haifa a Jenin ed è delimitata sul fianco NE dalla valle di Jezreel. Questo fianco è molto ripido, mentre quello SO digrada dolcemente. Tocca l’altezza massima di 525 metri.

In senso più restrittivo il nome di monte Carmelo è applicato alla sua estrema propaggine rocciosa a NO, che si infila nel Mar Mediterraneo. Un tempo, ai piedi del monte Carmelo si trovava la città di Haifa, mentre ora, con lo sviluppo demografico successivo alla nascita dello Stato di Israele, il Monte Carmelo è diventato uno dei quartieri della città, in cui si trova anche l’università di Haifa. La bellezza di questo Monte viene celebrata nella Bibbia in diversi passi; su di esso il profeta Elia sfidò e sconfisse i sacerdoti di Baal, e fu qui che, secondo la tradizione, la Sacra Famiglia sostò tornando dall’Egitto.

Dal 1996 il Monte è stato dichiarato dall’UNESCO riserva della biosfera.

 L’”abitino”

Tutt’altra cosa era invece l’”abitino”, che si  usava e (forse) si usa ancora – in maniera sicuramente inappropriata – come “amuleto” capace di tenere lontani, soprattutto i bambini e i malati,  dal “malocchio”, dalle “fatture” e dai malanni in genere.

 Un misto tra sacro e profano.

 L’”abitino” aveva identica forma  rettangolare dello “scapolare” ed al suo interno si usava inserire immaginette dei Santi invocati come protettori.

Già in epoca arcaica, l’”abitino” rivestiva una funzione “ apotropaica” (1), in quanto conteneva oggetti dalle “influenze positive” (per esempio: forbici, coltello, denti di volpe ecc.).

Successivamente, con  l’avvento  del Cristianesimo,  gli oggetti con “influenze positive”  furono sostituiti dalle immaginette dei Santi.

 (1)  Detto di oggetti, atti, iscrizioni e formule orali che, per la loro carica magica, sono ritenuti atti ad allontanare o distruggere gli influssi malefici provenienti da persone, da cose, da animali o da avvenimenti  (cfr. voce “Apotropàico”,  Il Nuovo Zingarelli, Vocabolario della Lingua Italiana di Nicola Zingarelli).

 

 

 

 


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