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Dic

Tanto tuonò … che piovve!

E non si tratta soltanto di un semplice acquazzone, ma di un ciclone che a quanto pare (e si spera soprattutto) spazzerà via la vecchia nomenclatura politica italiana che, per anni, per ormai lunghi anni, ha bivaccato, occupando i palazzi del potere tra inciuci e malefatte di ogni genere … nessun partito escluso!

Come d’incanto, all’improvviso, ci si accorge che anche in Italia si può confidare per la guida del Paese nei giovani quarantenni, così come fanno all’estero. Basti citare qualche nome, come  J.F.Kennedy, B.Clinton, B.Obama, T.Blair, D.Cameron, J.M.Aznar, J.L.Zapatero e tanti altri ancora.

Nel mare in tempesta, ove a malapena si mantiene a galla una nave sgangherata, malamente  guidata da vecchi e malsicuri nocchieri, ecco che si ammutinano e prendono il comando i novelli “capitani coraggiosi”, giovani quarantenni che vogliono mettersi alla prova e cercare di cambiare rotta per raggiungere lidi più sereni e più sicuri.

Non è un caso che il giovane Matteo Salvini  (40 anni) prenda le redini della Lega Nord, sfidando il vecchio leader storico Umberto Bossi, in un passaggio di primarie che lo vede vittorioso con l’82% dei consensi; che il giovane Angelino Alfano (43 anni) si ribelli al leader carismatico Silvio Berlusconi e fondi un nuovo partito di centro destra, prendendo le distanze da una “rinnovata” Forza Italia  alla deriva populista e forse anche un po’ estremista; che la giovane Giorgia Meloni (38 anni) decida di staccarsi dal Popolo delle Libertà e metta su “Fratelli d’Italia”, con un discreto seguito di giovani simpatizzanti.

E, che dire infine del trentottenne Matteo Renzi, che a breve distanza dall’inizio della sua “battaglia di rottamazione della Leopolda”, è riuscito a conquistare la segreteria del Partito Democratico con quasi il 70% dei voti alle primarie. E non sembra che voglia fermarsi qui, visto che già alla scorsa tornata elettorale aveva sfidato Pier Luigi Bersani per la corsa alla Presidenza del Consiglio.

Presidenza oggi affidata ad Enrico Letta, un altro giovane quarantaquattrenne, che sicuramente non potrà non tener conto dei nuovi assetti che si sono andati consolidando nella compagine dei diversi schieramenti politici nazionali, soprattutto in termini di indirizzo rispetto ai bisogni e alle aspettative degli italiani.

E’ indubitabile che con questi nuovi politici quarantenni si apre in Italia una nuova stagione; staremo quindi a vedere cosa saranno capaci di fare, soprattutto rispetto alle sfide che ci attendono sia in campo nazionale che sul piano europeo. Auguriamoci, ad esempio, che venga posto termine all’annosa contrapposizione strumentale, un tempo giustificata dalle opposte ideologie, e che ci si incammini verso un futuro di confronto dialettico finalizzato esclusivamente al bene comune e all’interesse primario dell’Italia e dei cittadini italiani.


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